Elezioni amministrative 26, 27 maggio 2013
Candidati presidenti dei Municipi di Roma Capitale

Roma, 15 maggio 2013

L’Associazione “A Roma, Insieme – Leda Colombini” ha rivolto nei giorni scorsi un appello ai diversi candidati a Sindaco, in vista delle prossime elezioni del 26 maggio. L’Associazione sollecita un impegno affinché, nei programmi amministrativi di governo i futuri Sindaci, in un quadro di intese con la Regione, affrontino il problema della realizzazione anche a Roma, delle case famiglia-protette, previste dalla recente legge nazionale 62 del 2011. Qui potranno risiedere le madri ed i loro figli di  età  inferiore ai  sei anni, attualmente ristretti nell’istituto di detenzione femminile di Rebibbia.
Questo importante punto dell’ultima normativa nazionale, (la legge è in vigore da oltre due anni…) finalmente può consentire il superamento della incivile situazione rappresentata da bambini che vivono dietro le sbarre, ed è affidata all’iniziativa degli enti locali.
Per Roma è una battaglia di civiltà. Significa cancellare una ferita al riconoscimento del diritto fondamentale di ogni bambino e bambina a vivere in un ambiente sano, senza traumi e restrizioni. Le case famiglia protette, così come la legge prevede, devono essere strutture e centri di vita, che inserite nel tessuto urbano, nulla  devono avere in comune con le carceri, né con gli istituti a custodia attenuata. L’esperienza ultraventennale di “A Roma, Insieme – Leda Colombini” a diretto contatto con la dura realtà del Nido del carcere femminile di Rebibbia, ci porta oggi a dire che è veramente incomprensibile ogni sottovalutazione o ulteriore omissione di assunzione di responsabilità in un campo come questo. La circostanza che alla data odierna siano diciassette i bambini che con le
loro madri vivano ristretti nel Nido di Rebibbia, non ci può accontentare con l’argomento che sia una realtà assai limitata. Anzi, questo è un motivo in più per rivendicare che in tempi rapidi le istituzioni siano in grado di affrontare e risolvere tale problema. Il livello del governo locale è stato chiamato a farsene carico, dal momento che il legislatore nazionale due anni fa decise, con un orientamento che lasciò perplessi (“A Roma, Insieme”  non mancò di esprimere una critica) che non ci dovessero essere oneri a carico dello Stato. In una visione ampia e realistica del governo locale, come livello diffuso delle responsabilità delle scelte di amministrazione e di programmazione aventi al centro gli interessi generali e la difesa delle parti più deboli, ci rivolgiamo, unitamente ai candidati a Sindaco, ai candidati a Presidente dei Municipi di Roma capitale.
La loro voce ed il loro impegno, tanto più nell’essere i Municipi le istituzioni più prossime alle persone che vivono nella nostra città, sarà di grande aiuto e stimolo nella battaglia per rendere Roma, la capitale della solidarietà e della inclusione, e in particolare dell’attenzione  ai diritti dei bambini.