C.S. Sulle proposte del DDL in materia di sicurezza

E’ nostro dovere non far mancare la nostra partecipazione ad un chiaro giudizio sul

merito e le finalità del provvedimento sulle pene, emanato in questi giorni a firma

del Ministro Nordio e in corso di esame presso un ramo del Parlamento.

 

Ristretti Orizzonti sulla vicenda fornisce un’ampia panoramica.

 

La nostra è una valutazione motivata di piena delusione e di ampio sconcerto.

Non ci aspettavamo certo una linea di intervento che, a fronte dei dati drammatici

sui suicidi e gli atti di autolesionismo delle persone ristrette e del personale addetto

alla sorveglianza (54 dal primo gennaio di questo anno), in modo deciso e risoluto

stabilisse un punto fermo di svolta.

 

Rispetto alla disponibilità ed organizzazione delle attuali strutture in grado di

ospitare 47.000 detenuti, le persone ristrette oggi ammontano ad oltre 61.000 .

La vita nelle carceri si è fatta insostenibile ed il caldo di questa stagione estiva

rende il trascorrere delle ore del giorno e della notte un vero tormento.

 

Non si pretendeva che all’improvviso il governo avanzasse una proposta di amnistia

o di indulto, nonostante il tema sia attuale. Ma un minimo di misure che accorcino i

tempi per il fine pena accelerando procedure e percorsi, al fine di consentire forme

alternative al carcere per una serie di reati che prevedano sanzioni alternative al

carcere, questo SÌ!

 

Il provvedimento adottato, e su cui il Governo insiste pervicacemente nella

direzione sbagliata, è solo capace di produrre nuove tensioni come i fatti di questi

giorni e di queste ore nelle carceri di Roma e di vari altri istituti penitenziari del

Paese, stanno ad indicare.

 

È di oggi lo stato di tensione nell’istituto minorile di Casal del Marmo di Roma.

Per non parlare della misura, questa sì odiosa e che sa di provocazione, dell’abolizione dell’obbligo del rinvio dell’esecuzione custodiale in carcere per

madri incinta o con prole di età inferiore all’anno.

 

Sollecitiamo che l’appello teso ad impedire l’approvazione del provvedimento,

così come è stato concepito, raggiunga l’attenzione di tante cittadine e cittadini, che

a prescindere dall’orientamento politico di ciascuno, riconoscano la negatività e la

meschinità delle intenzioni dei proponenti.

 

Denunciamo in pari tempo i costi, in termini di rispetto dei diritti e di garanzie per

le persone ristrette, rappresentati dalla periodica rotazione della funzione dei

Magistrati di Sorveglianza operanti all’interno di Rebibbia femminile che

impedisce, alle persone ristrette, di avvalersi delle facoltà che lo stesso ordinamento

penale prevede a suo favore.

Comunicato stampa del 31 maggio 2024

All’alba del 30 maggio è stata portata avanti un’operazione di Polizia all’interno del

Campo rom di Castel Romano. L’obiettivo era l’identificazione delle persone e dei

veicoli e la denuncia di eventuali illegalità.

Tale operazione si inserisce in perfetta continuità con le precedenti, mobilitando una

quantità ingente di forze di polizia (150 agenti circa) per garantire ordine e sicurezza.

Come Associazione che da anni opera sul territorio romano, anche all’interno dei

campi come quello di Castel Romano, nutriamo forti dubbi sull’opportunità di queste

operazioni che hanno come immediata conseguenza il trattenimento – spesso

immotivato – di persone a cui vanno riconosciuti i diritti fondamentali delle

Convenzioni internazionali nonché della nostra carta Costituzionale. Senza contare il

trauma costante cui vengono sottoposti decine di minori che, insieme alla famiglie,

vivono già in condizioni di forte fragilità sociale ed economica.

Le volontarie e i volontari di A Roma insieme continueranno a monitorare quanto sta

avvenendo, aiutando coloro che, privati dei servizi essenziali, necessitano di supporto

e alternative.

Visita del Garante Regionale del Lazio e Comunale di Roma presso la Casa Circondariale di Rebibbia Femm.

Apprendiamo, da Il Manifesto del 15 maggio, dell’iniziativa del Garante della Regione

Lazio, Stefano Anastasia, e della Garante Comunale di Roma, Valentina Calderone, di

programmare in data odierna, mercoledì 22 maggio, una visita presso la Casa

Circondariale di Rebibbia Femminile.

L’iniziativa è volta ad incontrare la Direttrice di quell’Istituto, Dr.ssa. Nadia Fontana, al

fine di valutare le condizioni attualmente esistenti all’interno di Rebibbia femminile.

La nostra pluridecennale esperienza di soggetto del volontariato, che muove proprio da

Rebibbia e da Regina Coeli, ci fa dire innanzitutto che condividiamo in pieno questa

iniziativa istituzionale.

Sappiamo che molte dei disagi che colpiscono la comunità dei reclusi e delle recluse

nonché del personale che a vario titolo opera, non sono recenti ma hanno radici antiche.

La realtà oggi è resa più complessa dalle novità prodotte in questi anni, dall’ingente

numero sempre in crescita della popolazione detenuta e dall’inadeguatezza degli interventi

legislativi, amministrativi e dei fondi investiti per il miglioramento della loro condizione.

La visita istituzionale che i Garanti si apprestano a compiere può quindi costituire un

tassello importante di un lavoro plurale, che giovi all’azione complessiva di istituzioni e

volontariato, nel rispetto della dignità delle persone detenute e dell’art 27 della

Costituzione.

I volontari e le volontarie di “A Roma, Insieme – Leda Colombini ODV”

C.S. Sulla situazione di J.

Da circa un anno, all’interno della Sezione Nido di Rebibbia femminile, il bimbo J. vive insieme alla propria madre, lì detenuta.

Sono mesi che il piccolo vive questa condizione senza altri bimbi attorno. E’ stato solo nel gennaio u.s. che il piccolo ha potuto, finalmente, frequentare l’asilo nido esterno e la nostra associazione si è impegnata nell’accompagnare J. all’asilo e nell’andare a riprenderlo.

E’ da tempo che la madre vive nell’attesa di vedersi concedere una misura alternativa a quella carceraria. Ma sembra che questa attesa non sia destinata a finire.

Vogliamo, in questa sede, ricordare alle istituzioni che la concessione di misure alternative al carcere, per le madri detenute con figli minori, sono state legiferate al solo fine di garantire ai piccoli un adeguato e, quindi, qualitativo sviluppo psico- emotivo in una particolare, poiché fondamentale, fase della loro vita.

Le volontarie e i volontari di

“A Roma, Insieme – Leda Colombini ODV”

Roma, 10 maggio 2024

Festa della mamma 2024

Sabato 11 maggio 2024 abbiamo consegnato delle confezioni di bagnoschiuma all’interno della Casa Circondariale di Rebibbia Femminile, grazie al puntuale e amorevole impegno di chi ci sostiene da tempo.

Una confezione per ciascuna donna lì detenuta. Un dono profumato, un pensiero di vicinanza in occasione della Festa della Mamma. Una giornata in cui tutte le donne ristrette, che siano o meno madri, avvertono ancor più la lontananza dai propri affetti.

 

La consegna, quest’anno, è stata accompagnata da un piccolo evento musicale, molto molto partecipato e apprezzato, che ha portato un ulteriore sorriso all’interno di quelle mura perimetrali. L’evento è stato possibile grazie alla disponibilità del Gruppo Clan Roma 108 dell’Associazione AGESCI.

Vogliamo quindi ringraziare per la donazione Lorena e Mariella, il Gruppo dei Ministranti, il Gruppo del Rosario Vivente della Parrocchia Nostra Signora di Czestochowa, e le loro colleghe e colleghi di lavoro, i vicini e vicine di casa. Per il simpatico e coinvolgente evento musicale Enrica, Giulia ed Emanuele.

Grazie a tutte e tutti per aver dato corpo al sentimento di solidarietà, attraverso un gesto concreto e uno sguardo rivolto verso chi, troppo spesso, è dimenticato.