Adesione alla marcia 22.09.2024 di Sbarre di Zucchero

L’associazione “A Roma, Insieme – Leda Colombini ODV” aderisce alla marcia del
22 settembre a Roma, indetta dall’associazione “Sbarre di Zucchero” affinché il Parlamento si pronunci sui provvedimenti di amnistia ed indulto.

La nostra esperienza più che trentennale nel mondo della detenzione anche di madri e bambini ci porta ad affermare, senza alcun tentennamento, che la condizione di vita all’interno delle carceri in Italia ha raggiunto oggi punti di gravità e pericolosità mai prima d’ora conosciuti.

I giorni di questo ultimo mese di agosto ne sono una cruda testimonianza.

Alle massime istituzioni dell’Italia democratica, in primis al Parlamento, spetta il compito di farsene carico senza ulteriori ritardi.
In coscienza e con intelligenza ogni rappresentante del popolo faccia la sua scelta per l’amnistia e l’indulto.

Con la nostra partecipazione alla marcia intendiamo richiamare le istituzioni ad un impegno non indifferibile verso misure urgenti che si confrontino con la drammatica realtà carceraria.

La pdl Giachetti, che prevede l’aumento dei giorni di liberazione anticipata, non deve finire su un binario morto. La sua approvazione oggi deve rappresentare un momento positivo di attenzione e di intervento da parte delle istituzioni.

A nome di tutte e tutti i volontari di “A Roma, insieme – Leda Colombini ODV”

 

È paradossale che, nel momento in cui il decreto viene convertito in legge, il Ministro Nordio senta la necessità di preannunciare, tramite la richiesta di un incontro con il Presidente della Repubblica Mattarella, l’adozione di provvedimenti quali la costruzione di nuove carceri e l’assunzione di nuovo personale penitenziario.

Particolarmente odiosa è la misura, imposta in sede di conversione, che corregge – peggiorandola – la norma sul rinvio e non esecuzione della pena in carcere per madre con bimbo/a a seguito, di età inferiore a un anno.
Ministro Nordio, Lei ricorda senz’altro che quella norma esiste in Italia fin dal 1930… Dall’inizio dell’anno al momento in cui scriviamo si contano ben 66 suicidi tra le persone detenute e sono 5 gli agenti penitenziari che si sono tolti la vita .

La battaglia ferma e civile sul sistema penitenziario e sulle carceri deve ora allargarsi, estendendone orizzonti e confini.
Il metodo democratico ed il rifiuto di ogni forma di violenza in particolare nei confronti delle persone più vulnerabili resta, per le volontarie ed i volontari di “A Roma, Insieme Leda – Colombini ODV”, l’unico essenziale obbiettivo di riferimento.

SAREMO PRESENTI IL 22 SETTEMBRE alla marcia unitaria per l’amnistia e l’indulto da Castel Sant’Angelo a San Pietro.

Comunicato Stampa – Decreto Carceri del 12.08.2024 Copia

La definitiva conversione in legge del cd “Decreto carceri”, di giovedì scorso alla Camera, non modifica in nulla il giudizio chiaramente negativo espresso, in queste settimane, da più parti.
Ci riferiamo alle valutazioni critiche e alle riserve espresse, in merito, dai Garanti dei Diritti dei detenuti; alla preoccupazione manifestata dai tanti esperti dell’Esecuzione Penale e al netto giudizio delle forze di opposizione al Governo. È stato evidenziato come, ancora una volta, sia stata persa l’occasione di introdurre, con saggezza lungimirante, una serie di misure che affrontassero in modo costruttivo la gravissima situazione in cui versano le carceri e l’Esecuzione Penale di questo Paese.

È paradossale che, nel momento in cui il decreto viene convertito in legge, il Ministro Nordio senta la necessità di preannunciare, tramite la richiesta di un incontro con il Presidente della Repubblica Mattarella, l’adozione di provvedimenti quali la costruzione di nuove carceri e l’assunzione di nuovo personale penitenziario.

Particolarmente odiosa è la misura, imposta in sede di conversione, che corregge – peggiorandola – la norma sul rinvio e non esecuzione della pena in carcere per madre con bimbo/a a seguito, di età inferiore a un anno.
Ministro Nordio, Lei ricorda senz’altro che quella norma esiste in Italia fin dal 1930… Dall’inizio dell’anno al momento in cui scriviamo si contano ben 66 suicidi tra le persone detenute e sono 5 gli agenti penitenziari che si sono tolti la vita .

La battaglia ferma e civile sul sistema penitenziario e sulle carceri deve ora allargarsi, estendendone orizzonti e confini.
Il metodo democratico ed il rifiuto di ogni forma di violenza in particolare nei confronti delle persone più vulnerabili resta, per le volontarie ed i volontari di “A Roma, Insieme Leda – Colombini ODV”, l’unico essenziale obbiettivo di riferimento.

SAREMO PRESENTI IL 22 SETTEMBRE alla marcia unitaria per l’amnistia e l’indulto da Castel Sant’Angelo a San Pietro.

Comunicato Stampa – Decreto Carceri del 12.08.2024

La definitiva conversione in legge del cd “Decreto carceri”, di giovedì scorso alla Camera, non modifica in nulla il giudizio chiaramente negativo espresso, in queste settimane, da più parti.
Ci riferiamo alle valutazioni critiche e alle riserve espresse, in merito, dai Garanti dei Diritti dei detenuti; alla preoccupazione manifestata dai tanti esperti dell’Esecuzione Penale e al netto giudizio delle forze di opposizione al Governo. È stato evidenziato come, ancora una volta, sia stata persa l’occasione di introdurre, con saggezza lungimirante, una serie di misure che affrontassero in modo costruttivo la gravissima situazione in cui versano le carceri e l’Esecuzione Penale di questo Paese.

È paradossale che, nel momento in cui il decreto viene convertito in legge, il Ministro Nordio senta la necessità di preannunciare, tramite la richiesta di un incontro con il Presidente della Repubblica Mattarella, l’adozione di provvedimenti quali la costruzione di nuove carceri e l’assunzione di nuovo personale penitenziario.

Particolarmente odiosa è la misura, imposta in sede di conversione, che corregge – peggiorandola – la norma sul rinvio e non esecuzione della pena in carcere per madre con bimbo/a a seguito, di età inferiore a un anno.
Ministro Nordio, Lei ricorda senz’altro che quella norma esiste in Italia fin dal 1930… Dall’inizio dell’anno al momento in cui scriviamo si contano ben 66 suicidi tra le persone detenute e sono 5 gli agenti penitenziari che si sono tolti la vita .

La battaglia ferma e civile sul sistema penitenziario e sulle carceri deve ora allargarsi, estendendone orizzonti e confini.
Il metodo democratico ed il rifiuto di ogni forma di violenza in particolare nei confronti delle persone più vulnerabili resta, per le volontarie ed i volontari di “A Roma, Insieme Leda – Colombini ODV”, l’unico essenziale obbiettivo di riferimento.

SAREMO PRESENTI IL 22 SETTEMBRE alla marcia unitaria per l’amnistia e l’indulto da Castel Sant’Angelo a San Pietro.

C.S. Sulle proposte del DDL in materia di sicurezza

E’ nostro dovere non far mancare la nostra partecipazione ad un chiaro giudizio sul

merito e le finalità del provvedimento sulle pene, emanato in questi giorni a firma

del Ministro Nordio e in corso di esame presso un ramo del Parlamento.

 

Ristretti Orizzonti sulla vicenda fornisce un’ampia panoramica.

 

La nostra è una valutazione motivata di piena delusione e di ampio sconcerto.

Non ci aspettavamo certo una linea di intervento che, a fronte dei dati drammatici

sui suicidi e gli atti di autolesionismo delle persone ristrette e del personale addetto

alla sorveglianza (54 dal primo gennaio di questo anno), in modo deciso e risoluto

stabilisse un punto fermo di svolta.

 

Rispetto alla disponibilità ed organizzazione delle attuali strutture in grado di

ospitare 47.000 detenuti, le persone ristrette oggi ammontano ad oltre 61.000 .

La vita nelle carceri si è fatta insostenibile ed il caldo di questa stagione estiva

rende il trascorrere delle ore del giorno e della notte un vero tormento.

 

Non si pretendeva che all’improvviso il governo avanzasse una proposta di amnistia

o di indulto, nonostante il tema sia attuale. Ma un minimo di misure che accorcino i

tempi per il fine pena accelerando procedure e percorsi, al fine di consentire forme

alternative al carcere per una serie di reati che prevedano sanzioni alternative al

carcere, questo SÌ!

 

Il provvedimento adottato, e su cui il Governo insiste pervicacemente nella

direzione sbagliata, è solo capace di produrre nuove tensioni come i fatti di questi

giorni e di queste ore nelle carceri di Roma e di vari altri istituti penitenziari del

Paese, stanno ad indicare.

 

È di oggi lo stato di tensione nell’istituto minorile di Casal del Marmo di Roma.

Per non parlare della misura, questa sì odiosa e che sa di provocazione, dell’abolizione dell’obbligo del rinvio dell’esecuzione custodiale in carcere per

madri incinta o con prole di età inferiore all’anno.

 

Sollecitiamo che l’appello teso ad impedire l’approvazione del provvedimento,

così come è stato concepito, raggiunga l’attenzione di tante cittadine e cittadini, che

a prescindere dall’orientamento politico di ciascuno, riconoscano la negatività e la

meschinità delle intenzioni dei proponenti.

 

Denunciamo in pari tempo i costi, in termini di rispetto dei diritti e di garanzie per

le persone ristrette, rappresentati dalla periodica rotazione della funzione dei

Magistrati di Sorveglianza operanti all’interno di Rebibbia femminile che

impedisce, alle persone ristrette, di avvalersi delle facoltà che lo stesso ordinamento

penale prevede a suo favore.

Comunicato stampa del 31 maggio 2024

All’alba del 30 maggio è stata portata avanti un’operazione di Polizia all’interno del

Campo rom di Castel Romano. L’obiettivo era l’identificazione delle persone e dei

veicoli e la denuncia di eventuali illegalità.

Tale operazione si inserisce in perfetta continuità con le precedenti, mobilitando una

quantità ingente di forze di polizia (150 agenti circa) per garantire ordine e sicurezza.

Come Associazione che da anni opera sul territorio romano, anche all’interno dei

campi come quello di Castel Romano, nutriamo forti dubbi sull’opportunità di queste

operazioni che hanno come immediata conseguenza il trattenimento – spesso

immotivato – di persone a cui vanno riconosciuti i diritti fondamentali delle

Convenzioni internazionali nonché della nostra carta Costituzionale. Senza contare il

trauma costante cui vengono sottoposti decine di minori che, insieme alla famiglie,

vivono già in condizioni di forte fragilità sociale ed economica.

Le volontarie e i volontari di A Roma insieme continueranno a monitorare quanto sta

avvenendo, aiutando coloro che, privati dei servizi essenziali, necessitano di supporto

e alternative.