L’associazione

“A Roma,Insieme” è un’Associazione di Volontariato che si è costituita nel 1991 a seguito dell’iniziativa di un gruppo di operatori sociali pubblici e non e di cooperative di servizi, impegnati nelle politiche sociali della città, con l’obiettivo di promuovere campagne d’informazione, attività di formazione, iniziative di solidarietà sociale ed elaborare proposte e modelli organizzativi per estendere la quantità e la qualità dei servizi socio-sanitari nell’area metropolitana di Roma.

Dal 1994 l’attività dell’Associazione si è concentrata sul lavoro con le donne e i bambini in carcere. Secondo quanto previsto dalla Legge 354/07/1975 (Ordinamento Penitenziario), infatti, le madri detenute possono tenere con sé i figli fino all’età di 3 anni.

Il progetto “Conoscere e giocare per crescere”, elaborato dall’Associazione dal 1994 e da allora riproposto ogni anno alla Direzione della Casa Circondariale Femminile di Rebibbia, si basa sull’importanza del gioco e della conoscenza per bambini costretti a trascorrere in carcere un periodo così fondamentale per la loro crescita fisica ed emotiva.

Finalità
Obiettivo principale di “A Roma, Insieme” è che nessun bambino varchi più la soglia di un carcere.
In questo senso duplice è il fronte sul quale l’Associazione lavora:

  • promuovere e realizzare una serie di attività concrete, volte a limitare i danni del carcere sui bambini e ad aiutare le donne a gestire il rapporto con i propri figli durante la detenzione e favorire il loro reinserimento sociale
  • sensibilizzare l’opinione pubblica e per attivare risposte adeguate da parte delle Istituzioni sia locali che nazionali. Importante traguardo raggiunto è stata l’approvazione della legge n.40 dell’8 marzo 2001: “Misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”.

Attività
Da diciasette anni i volontari e le volontarie di “A Roma, Insieme” trascorrono l’intera giornata del sabato fuori dal carcere con i bambini e le bambine della sezione Nido di Rebibbia (Sabati di libertà).
Per aprire lo stretto confine del loro sguardo e per offrire il maggior numero possibile di stimoli e scenari, le giornate trascorrono, secondo la stagione, presso amici e sostenitori, ospiti in campagna o al mare, nei parchi cittadini, al Bioparco o dovunque si possano creare momenti di gioco e di scoperta.

Per far vivere anche ai bambini in carcere momenti di normalità e di gioia, nelle occasioni importanti dell’anno (compleanni, Natale, Befana, ecc…) l’Associazione organizza, feste, intrattenimenti, giochi e musica.
Inoltre, consapevoli dell’importanza di stimolare la crescita intellettiva ed emozionale di questi bambini, e di sostenere il rapporto madre-figlio, l’Associazione già da sei anni propone la realizzazione di due laboratori, uno di arte terapia e l’altro di musicoterapia, condotti da operatori professionisti.
Un ulteriore sguardo è rivolto ai bambini più grandi, che possono visitare le madri in carcere la 2a e la 4a domenica e l’ultimo sabato di ogni mese per l’intera mattinata. Per favorire questi incontri “A Roma, Insieme”, in collaborazione con altre Associazioni di Volontariato, organizza momenti di gioco, magia, manipolazioni, spettacoli, che creano un clima più favorevole al rapporto madre-bambino e aiutano a trascorrere al meglio il tempo insieme.

Prendendo spunto dall’esigenza riscontrata tra le donne in carcere, l’Associazione promuove cicli di conversazioni sui temi della salute, alimentazione, gioco, diritti, affido, servizi socio-sanitari e di accoglienza, con esperti del settore, che mettono a disposizione la loro professionalità a titolo volontario.

Parallelamente “A Roma, Insieme” collabora con le Istituzioni per favorire il dialogo tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, la Direzione del Carcere, la Consulta Cittadina per i problemi penitenziari e le Amministrazioni Locali (Regione, Provincia, Comune e Municipi), sia per stimolare l’attenzione nei confronti delle donne detenute e dei loro figli, sia per creare le condizioni favorevoli al loro reinserimento. In collaborazione con il Comune di Roma (Municipio V°), da circa tredici anni, l’associazione è riuscita a ottenere che i bambini reclusi a Rebibbia con le loro madri potessero frequentare all’asilo nido comunale (in collaborazione con il Comune di Roma).

Dal 2005 l’Associazione si è fatta promotrice di una proposta di legge, sostenuta peraltro da migliaia e migliaia di firme, di modifica della normativa vigente; la proposta è stata presentata ai parlamentari delle ultime tre legislature.
Lo scopo è quello di rimuovere gli ostacoli normativi che impediscono la realizzazione di forme diverse di esecuzione della pena, per vivere la maternità senza separare madri e figli, con l’auspicio di non chiudere la legislatura senza cogliere l’obiettivo strategico per cui si batte questa associazione: nessun bambino varchi più la soglia del carcere.
Per migliorare la legislazione in questa materia, inoltre, l’Associazione organizza incontri, dibattiti, convegni, mostre e raccolte di firme per suggerire, agli interlocutori politici, indirizzi e soluzioni concrete supportati dall’esperienza di un’azione sul campo.
Ricca di questa articolata e complessa esperienza l’Associazione vuole sviluppare ed estendere gradualmente le sue iniziative di solidarietà e d’impegno civile, per contribuire alla coesione sociale e al ben-essere dei singoli.