IL REPORTAGE
ROMA Sono le venti, è l’ora della nanna: avanti, bambini, fate i bravi, dritti in cella. Scatti metallici, chiavistelli, vocine che cantilenano ”chiu-su-ra, chiu-su-ra”.
E’ una delle le prime parole che hanno imparato, i bimbi reclusi a Rebibbia assieme alle madri detenute. Mamma, pappa, pipì, chiusura. L’annuncio del l’agente che passa con le chiavi.
La ninna nanna dei bimbi carcerati.
Le voci che un po’ piangono e un po’ ridono, l’intonazione di una filastrocca, la bella lavanderina, ma che bel castello marcondirondirorendello, chiu-su-ra chiu-su-ra. I cuccioli d’uomo in gabbia si lamentano così, canticchiando, senza fare un capriccio,quasimai
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