Terre des Hommes, A Roma Insieme – Leda Colombini, Bambinisenzasbarre e associazione Antigone denunciano i punti deboli della riforma del 2011 come l’innalzamento dell’età da 3 a 6 anni e la non promozione delle Case Famiglia Protette

 

Fuori i Bambini dalle carceri italiane!”

Fra 15 giorni entra in vigore la Legge che avrebbe dovuto chiudere per sempre le porte del carcere ai bambini e invece, a due anni dalla riforma (l. 62/2011), sono ancora molti i piccoli che rischiano ancora di conoscere la sofferenza di nascere e/o crescere in un carcere. Per questo Terre des Hommes assieme a A Roma, Insieme – Leda Colombini, Bambini senza Sbarre e Antigone, rilanciano a gran voce l’Appello “Fuori i Bambini dalle carceri italiane!”.

Nonostante gli auspici, infatti, le nuove norme non incidono davvero sul destino di molti bambini

Anzi. Se prima della riforma i bambini che potevano essere detenuti con le mamme avevano massimo 3 anni, con l’entrata in vigore della nuova legge, rischiano di restare detenuti sino ai 6 anni.

Al 31.12.2012 erano ‘solo’ 40 i piccini, presenti nei penitenziari italiani, al seguito delle loro mamme; tuttavia, benché i numeri del problema siano così esigui, sembra impossibile trovare soluzioni concretamente lontane dalla detenzione. E ciò nonostante lo stesso Comitato ONU per la CRC – Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia – abbia più volte evidenziato all’Italia la necessità di risolvere con urgenza questa delicata questione.

 

Le scriventi associazioni, dunque, ritengono urgente rilanciare nuovamente quello stesso Appello con cui anni fa venne stimolata la ripresa del dibattito parlamentare sul tema, seguendo con attenzione i contenuti dei lavori che portarono, nella primavera del 2011, all’approvazione di una legge di riforma sulla disciplina delle madri detenute con bambini.

Infatti, nonostante gli auspici degli operatori e gli stessi propositi del Parlamento, il testo, frutto di compromessi che ne hanno inficiato la reale portata, oggi non impedisce a decine di bambini di varcare la soglia di un carcere nel nostro Paese.

I punti nodali della mancata riforma:

  1. Permane il rischio concreto che il bambino venga detenuto con la mamma sia in via cautelare , sia in esecuzione pena, nonostante – per questa seconda ipotesi – siano state agevolate le condizioni per accedere ai domiciliari speciali
  2. Si innalza a 6 anni (dai 3 precedenti) l’età dei bambini che possono essere soggetti con le loro mamme a misure cautelari anche in carcere
  3. Non viene garantito il diritto alla madre di poter assistere il figlio, in caso di malattia o ospedalizzazioni, per tutta la durata della stessa
  4. Permane l’automatica espulsione della donna extra comunitaria irregolare, che abbia scontato la pena con tutte le conseguenze che questo implica sul figlio
  5. Vengono finalmente introdotte dalla riforma le Case Famiglie Protette, realtà completamente sganciate dal mondo penitenziario, ma questo istituto non viene promosso (è escluso qualsivoglia onere a carico del Ministero della Giustizia)
  6. Si continua a puntare sulle ICAM( Istituti di Custodia Attenuata per Madri detenute), quali uniche, vere alternative alla detenzione per le madri con bambini, pur trattandosi di strutture sempre e comunque detentive, per quanto attenuate.

 

Cosa chiediamo

 

  • Al Ministero della Giustizia che venga riconsiderato il piano di costruzione di ICAM in diverse città di italiane, nell’ottica di convertire risorse preziose in favore di quelle che, sì, dovrebbero essere la vera soluzione cui puntare: le Case Famiglia Protette. Chiediamo che ciò sia resopossibilestornando parte dei fondi destinati alla costruzione delle ICAM in favore della effettiva attivazione delle Case Famiglia Protette, alla luce del principio di cui alla L. 62/2011 per cui le stesse sono previste “senza oneri aggiunti per lo Stato”

 

  • Al Parlamento ed al Ministro della Giustizia, per quanto di loro reciproca competenza, di tenere conto di questi concreti rilievi, intervenendo per mettere fine alla detenzione dei bambini.

 

Terre des Hommes è un movimento da 50 anni in prima linea nella protezione dei bambini di tutto il mondo dalla violenza, dall’abuso e dallo sfruttamento. La Fondazione Terre des Hommes Italia, membro della IFTDH è impegnata in oltre 20 Paesi con più di 80 progetti di cooperazione ed emergenza a tutela dell’infanzia. In Italia la Fondazione svolge azioni di lobby, advocacy per migliorare le politiche di protezione dell’infanzia ed il quadro legislativo ad esse referenti. Terre des Hommes è partner di ECHO, è accreditata presso l’Unione Europea, l’ONU e il Ministero degli Esteri italiano.

Il tema della detenzione dei minori è da tempo prioritario nell’azione di Terre des Hommes, in Italia ed all’estero.

Dal 2007 la Fondazione ha avviato un programma di costruzione di centri alternativi alla detenzione per i minori in conflitto con la legge in diversi Paesi dell’Africa e dell’America Latina, in collaborazione con i rispettivi Ministeri di Giustizia. A questo lavoro si affianca un approfondimento sul tema della giustizia riparativa, centrale nell’opera già della Federazione Terre des Hommes e recentemente anche in quella della Fondazione. Per informazioni: www.terredeshommes.it

Antigone: è un’associazione politico-culturale che promuove elaborazioni e dibattiti sulmodello di legalità penale e processuale del nostro Paese e sulla sua evoluzione; raccoglie e divulga informazioni sulla realtà carceraria, sia come lettura costante del rapporto tra norma e attuazione, sia come base informativa per la sensibilizzazione sociale al problema del carcere anche attraverso l’Osservatorio nazionale sull’esecuzione penale e le condizioni di detenzione; cura la predisposizione di proposte di legge e la definizione di eventuali linee emendative di proposte in corso di approvazione; promuove campagne di informazione e di sensibilizzazione su temi o aspetti particolari, comunque attinenti all’innalzamento del modello di civiltà giuridica del nostro Paese, anche attraverso la pubblicazione  del quadrimestrale Antigone. Nel settembre 2008 Antigone ha affiancato alle attività dell’Osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione un proprio Difensore civico per la tutela dei diritti dei detenuti per seguire e promuovere iniziative politiche a partire da casi e denunce provenienti dalle carceri. Si tratta di una figura non istituzionale che rafforza gli strumenti di tutela dei diritti umani e dei diritti delle persone private della libertà attraverso visite periodiche negli istituti di pena e prestando assistenza amministrativa e legale a vantaggio dei detenuti. L’organismo si avvale degli osservatori volontari dell’Associazione, di un team legale e collabora attivamente con i garanti promossi dagli enti locali e dalle regioni.   All’’Associazione Antigone è  possibile destinare  il 5 per mille; il codice fiscale dell’Associazione è  97117840583.

A Roma, Insieme – Leda Colombini Riconosciuta per il suo impegno e la sua professionalità a livello nazionale, A Roma, Insieme – Leda Colombini è un’Associazione di volontariato Onlus che si occupa da venti anni dei bambini che si trovano nella Sezione Nido di Rebibbia Femminile detenuti al seguito delle proprie madri. L’Associazione svolge una serie di attività volte a rendere la vita di questi bambini quanto più vicina, nel possibile, a quella che spetterebbe loro di diritto (uscite ogni sabato insieme ai volontari, laboratori di arte terapia e musicoterapia, creazione di una biblioteca 0-3 anni, ecc.). Parallelamente ai servizi sul territorio, A Roma, Insieme – Leda Colombini svolge, da sempre, una forte azione di lobbying sulle istituzioni per incidere positivamente sul quadro legislativo che disciplina questo delicato settore, con particolare riguardo alla condizione dei bambini in carcere. All’Associazione A Roma, Insieme – Leda Colombini è possibile destinare il 5 per mille; il codice fiscale dell’Associazione è 96219460589. Per informazioniwww.aromainsieme.it

Bambinisenzasbarreè una Associazione onlus che si occupa dal 1997 della cura delle relazioni familiari durante la detenzione di uno o entrambi i genitori, della tutela del diritto del bambino alla continuità del legame e della sensibilizzazione della rete istituzionale di riferimento e della società civile. Fa parte del consiglio direttivo di Eurochips – European Network for Children of Imprisoned Parents,  rete europea con sede a Parigi, presente in 15 paesi. E’ impegnata in attività di ricerca (la prima ricerca europea sull’impatto della detenzione dei genitori sui bambini) e in attività editoriale (con una collana di libri e quaderni di studio). Per gli interventi in area penitenziaria è partner del  Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione penitenziaria, e del Provveditorato Regionale per la Lombardia. Collabora con le Università Statale, Bicocca e Cattolica di Milano, con l’Istituto dei Diritti Umani di Copenhagen, con la Commissione Europea e nel Gruppo CRC, coordinato da Save the Children. È presente sul territorio come agenzia psicopedagogica specializzata e nelle tre carceri milanesi, San Vittore, Bollate, Opera, con le attività di sostegno alla genitorialità e con il Modello di Accoglienza Spazio Giallo, che collega una rete operativa sul territorio nazionale. www.bambinisenzasbarre.org

Contatti

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12-10-2013 APPELLO BAMBINI DETENUTI