Sfumature di razzismo

“Nel cerchio dell’ascolto e della condivisione “

 

Il 24/04/2025 abbiamo dato voce ad un dibattito costruttivo e partecipato sulle varie sfumature del razzismo tra le mura del teatro del carcere femminile di Rebibbia.

A rompere il ghiaccio ci ha pensato Kwanza Musi Dos Santos, vicepresidente dell’associazione “QuestaèRoma”, mostrando un cortometraggio graffiante e sagace, realizzato da giovani di seconda generazione in Italia, che racconta i pregiudizi e le difficoltà vissute da chi ha la pelle scura o tratti “non europei”. Dopo la visione, Kwanza ha avuto cura di fornire le parole, i concetti e gli strumenti migliori per poter dare voce alle emozioni che gli episodi di razzismo evocano in ognuno di noi. 

Durante l’incontro, è stato proiettato – a cura dell’associazione “A Roma, Insieme-Leda Colombini” un breve documentario volto ad ispirare e rafforzare la speranza: la storia di una donna che ha vissuto proprio a Rebibbia con sua figlia. Uscita da Rebibbia, ha scelto un nuovo percorso di vita per offrire a sé stessa ed ai suoi figli la possibilità di vivere in un ambiente più sano e avere un futuro diverso.

Al dibattito ha partecipato anche l’associazione Romni APS, dove Saska Jovanovic Presidente dell’associazione e parte integrante della comunità rom e sinta, ha aperto uno spazio di riflessione sul razzismo sistemico e istituzionale.

L’incontro ha dato spazio a moltissime donne presenti per raccontare situazioni, luoghi e circostanze che le hanno viste in prima linea o spettatrici di episodi di razzismo nei loro confronti o della loro famiglia.

In conclusione, la nostra volontaria Shiva Lari Boroumand, utilizzando un semplice gomitolo di lana rossa, ha proposto un prezioso esercizio volto a condividere esperienze legate al razzismo. 

E così, ogni persona tenendo un capo del filo in mano, ha raccontato la propria esperienza, lanciando poi il gomitolo ad un’altra donna senza mai lasciarne un capo. 

Alcune donne hanno iniziato a condividere le proprie storie di discriminazione vissute sia nella società sia nella famiglia – facendo emergere con molta frequenza il tema del sessismo e della discriminazione che ne deriva, soprattutto nelle loro famiglie d’origine. Una donna ha anche parlato con grande amore e consapevolezza del rispetto per l’orientamento sessuale delle proprie figlie, dicendo: “Se mia figlia scopre di essere una persona trans o omosessuale, io la amerò sempre, vorrò sempre la sua felicità, e sarò sempre al suo fianco con il mio supporto.”

Terminati i racconti, tra tutte le partecipanti si estendeva una fitta rete di filo rosso, volto a creare una rete simbolica di ascolto, empatia e consapevolezza…una rete che unisce tutte. 


Perché essere vittime di razzismo non basta a renderci antirazzisti: il cambiamento comincia da noi, dal modo in cui impariamo a riconoscere e trasformare i nostri comportamenti.

Uscita al centro ippico – Sabato 3 maggio

Come descrivereste la gioia? Noi vi suggeriamo queste immagini per farlo. Armonia perfetta tra bambini e splendidi cavalli. Ringraziamo A.S.D. Horses and Angels per averci ospitato con tanta generosità e cura e 3TI Progetti per il sostegno che ha permesso questa esperienza davvero particolare.

Riconoscersi: storie di rinascita attraverso la fotografia

“Riconoscersi” è un progetto di riabilitazione psicologica e sociale rivolto a detenuti con disagio psichico del Carcere di Rebibbia. Attraverso la fotografia, intende restituire dignità, identità e voce a persone spesso dimenticate dal sistema.

Agiamo in un contesto a dir poco complesso: 173 suicidi in carcere, nel 2023-2024 evidenziano la gravità del disagio psichico nelle strutture detentive. Il progetto nasce in risposta a questa emergenza, offrendo un’alternativa terapeutica all’interno della Sezione Minorati Psichici di Rebibbia. L’obiettivo è di realizzare un laboratorio fotografico per 10 detenuti psichiatrici dai 29 ai 60 anni, favorendo un percorso di autoespressione e consapevolezza.

Il progetto si articolerà ion tre fasi distinte e ognuna si pone come finalità la crescita emotiva e relazionale, il rafforzamento dell’identità e l’acquisizione di strumenti per comunicare e gestire le emozioni.
I fondi che raccoglieremo grazie alla campagna di #crowdfunding serviranno ad acquistare attrezzature fotografiche, materiali, compensi a esperti, supporto psicologico e produzione dell’evento conclusivo.

Il ciclo di incontri è promosso da Associazione Solaris ODV, “A Roma, Insieme – Leda Colombini ODV” e un’équipe di esperti in salute mentale.

Condivideremo con trasparenza e costanza le fasi della raccolta, fornendo informazioni sulla rendicontazione a chi vorrà contribuire a questo importante progetto!
Trasparenza, documentazione costante e rendicontazione dell’impatto.

Ogni foto è una storia di rinascita. Il progetto vuole trasformare lo sguardo sulla detenzione e sul disagio mentale. Un click alla volta!

Festa della mamma 2025

Sabato 10 maggio, in occasione della Festa della mamma, le nostre volontarie hanno consegnato un piccolo dono, una confezione di bagnoschiuma, alle 360 donne detenute presso la Casa Circondariale di Rebibbia.
Un pensiero di affetto che è stato possibile grazie all’impegno generoso di tante e tanti amici di “A Roma, Insieme – Leda Colombini ODV” .
Un grazie da parte di tutte le donne per la “fragranza” del pensiero!

Festa della mamma

I regali per la festa della donna 2025

Sabato 8 marzo quattro nostre volontarie sono entrate nel carcere di Rebibbia Femm. per consegnare ad ogni donna detenuta una busta grande con all’interno un quadernone, una penna e una busta da lettera con francobollo.

Un piccolo dono che porta con sè un segno di vicinanza, sempre tanto atteso da chi vive oltre quelle mura circondariali.

Anche quest’anno ciò è stato reso possibile grazie all’impegno di chi, con affetto e costanza, ci sostiene da anni e che qui vogliamo ringraziare di cuore.

Sostenere la nostra associazione significa contribuire a sostenere quei valori di solidarietà sociale di cui c’è sempre più bisogno.

Grazie ancora a nome delle volontarie e volontari ma, soprattutto, delle donne detenute.

Comunicato stampa a seguito della notizia relativa alla chiusura dell’ICAM di Lauro (AV)

Comunicato stampa a seguito della notizia relativa alla chiusura dell’ICAM di Lauro (AV)

Con profondo sconcerto e disappunto apprendiamo del provvedimento di chiusura dell’ ICAM di Lauro in provincia di Avellino.
Il risultato di tale decisione è quello che due bambine, “detenute” insieme alle loro mamme, sono state trasferite negli ICAM di Milano e Venezia.
Evidenti le conseguenze di tale decisione: interruzione della frequentazione scolastica nei plessi dove erano iscritte e conseguente interruzione dei rapporti con i loro insegnanti, amici e amiche di classe; drastico cambio di abitudini e spazi a causa del repentino e forzato abbandono di quello che era il luogo in cui hanno vissuto parte degli anni della loro, certo già non facile, età infantile.

Non ci stancheremo mai di ripetere, e situazioni come queste non fanno altro che rafforzare la nostra convinzione, l’importanza di investire politicamente ed economicamente nella realizzazione di Case Famiglia Protette in tutto il territorio nazionale e particolarmente al sud della penisola che ne è totalmente sprovvisto. Questo non solo per la salvaguardia del nucleo genitoriale mamma/bambino bensì anche nel
rispetto delle famiglie di riferimento costrette, per poterli incontrare, a lunghi e costosi viaggi.

I volontari e le volontarie di “A Roma, Insieme – Leda Colombini ODV”

Roma, 3 marzo 2025

Comunicato_Chiusura Lauro