Roma, 19 giugno 2020
Al Ministro della Giustizia
On. Alfonso Bonafede
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Roberto Gualtieri
Al Presidente della Camera dei Deputati
On. Roberto Fico
Al Presidente della II Commissione Giustizia, Camera dei Deputati
On. Francesca Businarolo
Al Presidente della Commissione Bilancio
On. Claudio Borghi
Oggetto: lettera appello sulla condizione delle detenute madri e dei bimbi in carcere.
Egregi Onorevoli,
nelle scorse settimane, nell’ambito dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia da Covid – 19, Cittadinanzattiva ha richiamato più volte l’attenzione delle Istituzioni sulla condizione dei bambini presenti, assieme a detenute madri, nelle strutture penitenziarie, ritenendo indispensabile l’adozione di misure straordinarie rivolte a porli in sicurezza al di fuori del contesto carcerario.
Secondo i dati più recenti del Ministero della Giustizia, al 31 maggio 2020 nel circuito penitenziario risultavano essere presenti 30 detenute madri con 34 figli al seguito. Di questi, erano 11 le madri e 12 i bambini ristretti nelle sezioni nido delle case circondariali, mentre gli altri risultano tuttora collocati all’interno degli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam).
Nonostante nella fase emergenziale tali presenze si siano progressivamente ridotte, riteniamo tuttora necessario adottare ulteriori interventi, dovendo la tutela della salute dei bambini prevalere su ogni altra ragione o interesse pubblico e costituire l’unico criterio guida per la costruzione di misure dedicate.
Nella stessa ottica di tutela della salute psicofisica dei piccoli, occorre predisporre soluzioni definitive e durevoli, che rimuovano gli ostacoli di natura giuridica ed economica ad oggi presenti, per evitare che i bambini, una volta superata la fase dell’emergenza, tornino a fare ingresso in carcere.
Su queste premesse si basano le proposte formulate dalla nostra Organizzazione in occasione della discussione al Senato del DL n.28/2020, in parte recepite dall’emendamento 2.0.1/13, depositato in Commissione Giustizia. L’emendamento prevedeva la realizzazione di nuove case famiglia protette, idonee ad ospitare madri e bambini provenienti dal circuito detentivo, attraverso apposite convenzioni tra il Ministero della Giustizia e gli enti locali.
L’approvazione della proposta avrebbe rappresentato una prima soluzione concreta, sia nell’emergenza che al di là di essa, per consentire percorsi del tutto alternativi alla detenzione di bambini e delle loro madri.
Tuttavia, l’emendamento, con nostro grande rammarico, è stato successivamente ritirato e trasformato in Ordine del Giorno che, come noto, rappresenta un semplice atto di indirizzo rivolto al Governo.
Siamo consapevoli che sui temi della giustizia si giochi una partita particolarmente complessa sul piano degli equilibri politici, ma siamo altrettanto convinti che la tutela dei soggetti più fragili, in questo caso i bambini, debba prevalere su ogni altra ragione ed interesse.
Per questo motivo riteniamo su questo terreno inaccettabili soluzioni di compromesso, inidonee oltretutto a modificare anche solo parzialmente lo stato delle cose. È doveroso che le Istituzioni facciano scelte decise ed assumano responsabilità concrete.
Chiediamo, pertanto, che in fase di discussione del DL n.28/2020 alla Camera vengano recepite le nostre proposte, che intervengono sui seguenti punti:
- in materia di custodia cautelare, per favorire l’esecuzione della misura custodiale applicata alle donne incinte o madri di prole di età fino a sei anni presso case famiglia protette e in via subordinata presso gli Icam;
- in materia di differimento obbligatorio e facoltativo dell’esecuzione della pena, aumentando la soglia di età del minore e prevedendo che il periodo di differimento possa essere trascorso in casa famiglia o, in via subordinata, in Icam;
- in materia di case famiglia protette, eliminando la previsione di cui all’art. 5 della legge n. 62 del 2011 che ne prevede la realizzazione senza oneri a carico dello Stato e che, ponendone interamente i costi a carico degli enti locali, finora ne ha in massima parte impedito la realizzazione e tal fine prevedendo un filone di finanziamento dedicato e reperendo le necessarie risorse anche dai fondi a disposizione del Ministero della Giustizia.
In attesa di un cortese riscontro, porgiamo cordiali saluti.
Antonio Gaudioso,
Segretario generale di Cittadinanzattiva
Sostengono il presente appello:
Emma Amiconi, Presidente FONDACA – Fondazione per la cittadinanza attiva
Stefano Anastasia, Garante regionale Lazio dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale
Fabrizio Barca, Coordinatore Forum Disuguaglianze Diversità; consigliere Fondazione Basso
Alessandro Bergonzoni, scrittore e autore teatrale
Andrea Bonini, giornalista
Don Luigi Ciotti, Presidente Libera contro le mafie
Alex Corlazzoli, giornalista e maestro
Giuseppe Cotturri, autore, studioso di diritto e istituzioni politiche, già docente di sociologia dei fenomeni politici – Università di Bari, già Direttore Centro per la Riforma dello Stato
Nando Dalla Chiesa, sociologo, scrittore e Presidente onorario Libera
Patrizio Gonnella, Presidente Associazione Antigone
Giovanna Longo, Presidente Associazione A Roma insieme – Leda Colombini
Maurizio Marcassa, Presidente Aics solidarietà
Raffaela Milano, Direttrice programmi Italia – Europa, Save the Children
Giovanni Moro, docente di sociologia politica, Università La Sapienza Roma
Padre Gino Rigoldi, cappellano Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria
Enza Ruggiero, vice Presidente conferenza nazionale volontariato giustizia
Chiara Saraceno, sociologa, filosofa e accademica
Sergio Staino, fumettista, vignettista e regista
Gabriella Stramaccioni, Garante comunale Roma dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale
Olivia Tassara, giornalista
Antonio Turco, coordinatore gruppo di lavoro persone private della libertà, Forum nazionale Terzo Settore Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano
SCARICA IL DOCUMENTO -> Lettera appello madri e bambini_Cittad.Att.