Le agenzie di stampa di ieri 7 marzo riferiscono che nel carcere di Rebibbia femminile è stata trovata morta una detenuta rinchiusa in una cella di isolamento dove era trattenuta da alcuni giorni. La sera prima era stata visitata dal medico affetta da malore acuto.

Il tragico episodio impone senza indugio un rapido e serio accertamento dei fatti e lo scrupoloso appuramento della verità.

La visita medica aveva, colto veramente la gravità della situazione ?

Perché la donna dopo la visita medica, è stata trattenuta nella cella d’isolamento rendendo così problematica la possibilità di essere continuamente monitorata e senza che lei potesse tempestivamente chiedere assistenza e conforto?

Non sono domande superflue.

Esse piuttosto ripropongono il tragico tema, ad oggi non risolto, della compatibilità della condizione carceraria con stati morbosi gravi, se non della contraddizione tra carcere e salvaguardia della vita umana.

Sulla tragica vicenda sia pienamente accertata la verità.

Lo ribadiamo con la piena consapevolezza oggi, 8 Marzo, giornata simbolo della dignità di tutte le donne.

La Presidente

di “A Roma, Insieme – Leda Colombini ODV”