da admin | Dic 24, 2020 | Archivio Articoli
Con l’approvazione del nostro emendamento alla legge di bilancio, promosso con A Roma,
Insieme-Leda Colombini, abbiamo finalmente posto le basi per garantire l’accoglienza di
detenute madri con i loro bambini al di fuori delle carceri. Se ne parlava da anni, oggi
abbiamo ottenuto questo primo risultato.
Adesso occorre che le risorse destinate con la legge di bilancio vengano investite
correttamente, con l’approvazione del relativo Decreto da parte del Ministero della
Giustizia.
Il percorso che abbiamo aperto richiede ulteriori misure di sistema, fondamentali per
garantire che i piccoli non varchino più le soglie di un carcere. Questo obiettivo nel 2021
deve rappresentare una delle priorità di Governo e Parlamento.
Per questo ci rivolgiamo al Presidente e ai capigruppo in Commissione Giustizia della
Camera, perché venga avviato prima possibile l’iter parlamentare sulla proposta di Legge
2298, depositata dall’ on.le Siani, in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli
minori.
A questo punto non ci sono più scuse per non calendarizzare una proposta di legge che
giace in Parlamento da più di un anno!
Cittadinanzattiva
da admin | Dic 24, 2020 | Archivio Articoli
L’Associazione A Roma Insieme, grazie al vostro contributo, è riuscita anche questo Natale a consegnare i pacchi alimentari per le famiglie delle detenute madri di Rebibbia. Con la speranza che nel 2021 nessun bambino varchi più la soglia di un carcere, vi auguriamo buone feste.
da admin | Dic 22, 2020 | Archivio Articoli
COMUNICATO STAMPA
Ancora troppi bambini varcano la soglia delle carceri italiane.
Sono 33 i bambini presenti nelle carceri italiane al 30 ottobre 2020, costretti a vivere e crescere in una condizione assolutamente inadeguata e rischiosa, che ne mina il benessere psicologico emotivo e fisico.
Per loro chiediamo che si inizi a costruire un futuro diverso. Da oggi.
Le nostre organizzazioni, consapevoli dell’urgente necessità di rendere applicabile la legge 62/11, che disciplina la condizione delle madri detenute con al seguito i propri bambini, hanno visto nella Legge di Bilancio un’opportunità per iniziare a costruire un futuro diverso per loro.
Aromainsieme, Cittadinanzattiva, Gabbianella, Terre des Hommes e ACAT chiedono che sia approvato dalla Commissione Bilancio della Camera l’emendamento alla Legge di Bilancio, a prima firma Siani e sostenuto tutti i gruppi di maggioranza, per la creazione di un Fondo per l’accoglienza delle madri detenute con i propri figli, al di fuori delle strutture carcerarie.
L’emendamento prevede che siano destinati a tale Fondo 1.500.000 di euro all’anno per tre anni a partire dal 2021.Queste risorse serviranno per coprire le spese di accoglienza delle donne e dei loro bambini, fuori dal carcere, così che possano essere trasferite sia in Case Famiglia Protette sia in Comunità alloggio mamma / bambino già presenti su tutto il territorio nazionale.
Il Fondo rappresenta un importante punto di partenza per garantire ai bambini una vita fuori dal carcere assieme alle loro mamme.
“L’approvazione di questo emendamento porrà le basi concrete per iniziare a cambiare le condizioni di vita di molti bambini che oggi stanno pagando il prezzo di un sacrificio inaccettabile e permetterà di avviare un percorso di definitiva soluzione del problema” afferma Laura Liberto, coordinatrice nazionale della rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva.
“Avere un Fondo dedicato per permettere percorsi di accoglienza di bambini con le mamme fuori dal carcere è un traguardo importante anche se molto resta ancora da fare. Sono diverse e complesse, infatti le
cause per le quali tanti bambini sono costretti a vivere la privazione della propria libertà. Per questo l’impegno di Terre des Hommes proseguirà anche nel futuro per cercare di fare sì che tutte le misure utili ad evitare questa penosa soluzione siano messe in campo”. Afferma Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes.
“Aprire le porte delle Case Famiglia, ancora poco utilizzate, nonostante la L.62/11 lo preveda, è un passo avanti importante. Il potere pubblico oggi non può dimostrarsi assente o disattento sul tema attualissimo della umanizzazione della pena, in presenza di madri e bambini.” Dichiara Giovanna Longo, presidente di A Roma, Insieme.
“I figli delle detenute sono bambini fragili, per cui frequentare precocemente la scuola dell’infanzia è vitale e le detenute madri sono donne che hanno anch’esse bisogno di ricevere educazione e formazione per diventare libere ed autonome. Si ritiene che questa formazione sia maggiormente favorita in casa-famiglia piuttosto che in carcere o in Icam. Chi alle case famiglia non potrà accedere, per il divieto del giudice, ha comunque diritto alla frequenza della scuola dell’infanzia per i propri figli e ad una formazione per sé“. Ricorda Carla Forcolin, presidente de La Gabbianella.
“La crescita e lo sviluppo dei bambini dipendono da tantissimi fattori, ma tra i più importanti vi è sicuramente la libertà. Solo la libertà insegna ai bambini ad effettuare scelte e ad essere responsabili. Una educazione completa e libera è sicuramente la base per avere cittadini migliori domani che saranno realmente padroni della propria vita.” Sostiene Massimo Corti, Presidente ACAT.
Associazione A Roma, Insieme
Giovanna Longo
Presidente
aromansieme@gmail.com
Fondazione Terre des Hommes Italia onlus – Ufficio stampa
Rossella Panuzzo
r.panuzzo@tdhitaly.org
Cittadinanzattiva APS – Ufficio stampa
Alessandro Cossu: 3483347608
Aurora Avenoso: 3483347603
stampa@cittadinanzattiva.it
www.cittadinanzattiva.it
La Gabbianella e altri Animali
Carla Forcolin
Presidente
info@lagabbianella.org
ACAT – Ufficio Stampa
Azione dei Cristiani per l’’Abolizione della Tortura
e-mail ufficiostampa@acatitalia.it
da admin | Dic 22, 2020 | Archivio Articoli
Comunicato stampa Roma, 21 dicembre 2020
#linfanzianonsiincarcera! Approvato l’emendamento alla Legge di Bilancio, promosso da Cittadinanzattiva e A Roma Insieme-Leda Colombini, per garantire l’accoglienza di mamme detenute con bambini al seguito al di fuori degli istituti penitenziari.
“Siamo davvero soddisfatti per l’approvazione del nostro emendamento, un risultato che fornisce una prima risposta concreta al superamento definitivo di un paradosso gravissimo e trascurato, probabilmente perché riguarda piccoli numeri e perché ha a che vedere con madri e bambini di solito provenienti da condizioni di marginalità”. Queste le dichiarazioni di Laura Liberto, coordinatrice nazionale rete Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva.
“Da lungo tempo Cittadinanzattiva è impegnata nella costruzione di soluzioni definitive al problema della presenza di bambini piccoli, ristretti negli istituti penitenziari assieme alle madri detenute. Ci siamo battuti per l’adozione di misure di sistema che non fossero soltanto legate all’emergenza sanitaria che ha investito pesantemente le carceri italiane, ma volte a creare le condizioni perché nessun bambino debba più provare l’esperienza della detenzione. Per questo, in collaborazione con l’Associazione A Roma Insieme Leda Colombini, abbiamo formulato una proposta di emendamento alla Legge di Bilancio che, con l’istituzione di un fondo dedicato, garantisse le risorse necessarie ad assicurare a tutti i nuclei mamme-bambini l’inserimento in case famiglia protette ed in case alloggio già operative sul territorio, quindi al di fuori di ogni contesto detentivo, che sia la sezione nido di un carcere oppure un istituto a custodia attenuata per detenute madri”.
“La sinergia sperimentata in questa occasione tra due soggetti del volontariato, A Roma Insieme e Cittadinanzattiva, è la prova che la società civile organizzata può stimolare positivamente le istituzioni per un quadro di regole più umane e rispettose della dignità dei minori e dei cittadini sinergia. Questo è un risultato importante che si iscrive lungo un percorso ancora non breve, per rendere l’ordinamento penale italiano pienamente rispondente ai livelli di civiltà” così dichiara Gustavo Imbellone di A Roma Insieme- Leda colombini.
“Oggi abbiamo conseguito una piccola grande vittoria, e ringraziamo l’Onorevole Paolo Siani, primo firmatario dell’emendamento ed i Deputati di tutti i partiti della maggioranza che hanno voluto sottoscriverlo”, dichiarano le due organizzazioni. “Proseguiremo questo percorso con la stessa determinazione perché la misura venga attuata efficacemente e perché davvero i più piccoli non facciano mai più ingresso in carcere”.
da admin | Dic 6, 2020 | Archivio Articoli

Leda Colombini (10 gennaio 1929 – 6 dicembre 2011)
Oggi, nel giorno in cui ricorre l’anniversario della morte di Leda (6 dicembre 2011), i volontari di A Roma, insieme vogliono ricordarla con le sue stesse parole. Fu lei, infatti, a raccontare al professor Francesco Piva, alcuni dei momenti più intensi e rivoluzionari della sua esistenza.
Il brano che segue è tratto dal volume “La storia di Leda, da bracciante a dirigente di partito”, Francesco Piva, Franco Angeli, 2009.
“ Nel 1950 abbiamo fatto in tutte le province le assise delle mondine e mi ricordo sempre quella fatta a Modena. Ho concluso quell’assemblea e, ad un certo punto, mentre stavo parlando, ho sentito un tramestio sul palco: siccome io avevo ricordato la violenza della polizia e gli operai morti, la polizia bloccò tutte le uscite del teatro e voleva arrestarmi subito, proprio lì, il segretario della Camera del lavoro e tutti gli altri dirigenti naturalmente dissero: “No, ora la fate finire e poi dopo…”. Sai, allora ti processavano per direttissima e ti davano come minimo due anni! Ma lì mi hanno salvato le mondine. Quando ho finito il discorso, mi hanno tirato giù la crocchia di capelli, mi hanno dipinto le labbra, mi hanno truccato, invece del mio cappotto me ne hanno messo un altro…insomma, mi hanno trasformata e alla fine mi hanno detto: “Vai, vai”. Siamo quindi passate davanti a due poliziotti che sorvegliavano le uscite e non mi hanno riconosciuto! Quindi ci avviamo… e poi, c’era una compagna che mi assomigliava un po’…sai queste facce quadrate, emiliane, che un po’ si assomigliano, almeno nei tratti…avevano preso questa Adele e dicono: “Lei è Leda Colombini?” – “No, io non sono Leda Colombini” – “Lei è Leda Colombini!”. Quindi hanno fermato questa Adele convinti che ero io; intanto io invece ero arrivata alla Camera del Lavoro. Lì c’era un passaggio che, scendendo, andava in un garage. Il tipo del garage disse: “questa è la bicicletta, monta e vai!” – “Ma dove vado?”; “Tu vai!”. Allora andai e dopo un paio di km fatti con questa bicicletta, qualcuno mi si accostò con la macchina e disse: “Lascia la bicicletta”. Sulla macchina c’erano i miei appunti, la mia borsa, il mio cappotto, tutto quanto…e così mi portarono a Bologna a prendere il treno”.