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Una tensostruttura di 120 mq nella Casa Circondariale Femminile di Rebibbia dove le detenute e le madri detenute con i loro piccoli figli, potranno muoversi in libertà

Il 22 ottobre p.v. alle ore 11.00 sarà la stessa direttrice di Rebibbia, Ida Del Grosso, insieme alla presidente dell’Associazione, Gioia Cesarini Passarelli, al presidente della Fondazione Prosolidar Onlus, Giancarlo Durante accompagnato dal vice presidente, Agostino Megale e al segretario generale, Ferdinando Giglio, a tagliare il nastro del nuovo spazio coperto che contribuisce a fare di Rebibbia femminile un carcere modello. Uno spazio dove tutte le associazioni che operano all’interno del carcere, oltre ad “A Roma, Insieme – Leda Colombini”, potranno organizzare corsi, incontri, seminari, tesi a facilitare il recupero umano e culturale delle detenute (300 quelle attualmente presenti a Rebibbia) nel rispetto dell’articolo 27 della Costituzione. Il progetto, presentato dai volontari dell’Associazione è stato condiviso in pieno dalla Fondazione, costituita da tutte le organizzazioni sindacali del settore del credito insieme alle imprese aderenti all’Abi e all’Abi stessa. “Non abbiamo avuto esitazioni a finanziare l’iniziativa che ci è stata presentata da “A Roma, Insieme – Leda Colombini” con 60 mila euro – dice il presidente di Prosolidar, Gianluca Durante – poiché ci è sembrato importante in questi tempi difficili nel settore carcerario, contribuire ad alleggerire il carico di tensione cui sono sottoposte le donne detenute, specialmente quelle che hanno al loro interno anche i figli piccoli che potranno avere uno spazio per giocare al caldo anche nei mesi freddi”.

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