Dal 2005 si tiene ogni anno un laboratorio di scrittura dedicato alle detenute di Rebibbia.
La scrittura praticata nel laboratorio attivato nell’Istituto Femminile ha avuto molteplici aspetti: espressione di creatività, elaborazione del proprio vissuto, confronto con l’altro, sia attraverso la letteratura sia tra le partecipanti al gruppo. Sulla base di questa iniziale esperienza, che ha coinvolto un esiguo numero di detenute, ma si è caratterizzata per la qualità della partecipazione e dei risultati, si ritiene di proseguire il lavoro iniziato accentuando in modo più deciso l’elemento del confronto e dell’assunzione di altri punti di vista per riflettere sull’esperienza. Da qui il titolo scelto: Variando il punto di vista, che sta a indicare non tanto un tema quanto piuttosto un approccio alla materia biografica, nell’intenzione di favorire il distacco necessario a superare il rischio di autoreferenzialità insito nella scrittura di sé.
Obiettivi
- Contribuire a difendere la propria dignità e a ricostruire la propria identità.
- Usare la scrittura e/o il racconto orale come strumenti educativi e di autoformazione.
- Abituarsi al confronto con l’altro e acquisire consapevolezza di sé attraverso l’assunzione di altri punti di vista.
Contenuti
Il mondo degli affetti e delle esperienze di vita, vissuto o inventato, costituirà il serbatoio cui attingere spunti tematici che delineeranno la direzione della ricerca personale e di gruppo.
Metodologie
- Suggestioni e spunti tramite brani letterari e immagini, da cui scaturiscano riflessioni individuali e discussioni nel gruppo.
- Attività e giochi di gruppo, oltre che per la reciproca conoscenza, soprattutto per avviare alla scrittura o alla narrazione orale. Approfondimenti con l’aiuto di uno psicologo.
- Produzione individuale di testi scritti. Lavoro guidato sul testo e revisione. Nel caso di detenute straniere si procederà con la narrazione orale che verrà poi trascritta da chi conduce il corso.
Attività
30 incontri, articolati nel modo seguente:
- Attività esperienziali per la reciproca conoscenza e per l’introduzione al tema dell’affettività (con suggestioni a partire da parole, immagini, oggetti…)
- Incontri con esperti: lo psicologo e il musicologo.
- Incontri con scrittori.
- Lettura di brani letterari come spunti per una sorta di “ginnastica espressiva” attraverso le parole e per stimolare l’elaborazione del proprio vissuto (Es.: Le parole che non ho detto)
- Avvio alla narrazione di sé a partire da un’immagine scelta fra alcune proposte (Es.: Quell’immagine parla di me).
- Racconti a specchio: divise in coppie, una corsista racconta una storia all’altra, che poi la scriverà, e viceversa.
- Lavoro guidato sul testo: discussione collettiva e revisione individuale.
1 incontro settimanale di 3 ore ciascuno. Ore: 15.00 – 18.00.
Prodotti previsti
I racconti e le testimonianze saranno raccolti in una antologia.
Collaborazione
Per arricchire e approfondire i contenuti del corso si prevede di integrare le attività con delle lezioni di alcuni esperti (psicologo, musicologo, scrittore).
Responsabile del progetto: Luciana Scarcia